DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è generalmente caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Almeno l'80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni. Le ossessioni sono idee, immagini o pensieri ricorrenti vissuti come intrusivi e angoscianti , sono accompagnate da emozioni spiacevoli come l'ansia e il disgusto, da dubbi e dalla spiacevole sensazione di non aver fatto qualcosa o di non aver agito "nel modo giusto". Le ossessioni sono spesso di natura bizzarra e, chi ne soffre è solitamente consapevole della loro infondatezz. I contenuti tipici delle ossessioni possono avere a che fare con il sesso, gli impulsi aggressivi, la contaminazione, le preoccupazioni per le malattie, la religione, la superstizioni...

Le compulsioni, dette anche rituali o cerimoniali, si presentano, invece, come azioni mentali e comportamentali che si manifestano in modo ripetitivo come risposta al senso di disagio provocato dalle ossessioni per neutralizzarle ed esorcizzarle. Esempi di compulsioni potrebbero essere lavarsi le mani, allineare oggetti, controllare la chiusura di porte...

I due sintomi principali che possiamo ritrovare nel DOC sono la ripetitività, la frequenza e la persistenza della attività ossessiva e la sensazione che tale attività sia imposta,coartata, compulsiva. Chi soffre del disturbo solitamente tende a nascondere le proprie preoccupazioni e percepisce i suoi comportamenti e pensieri come assurdi e inquietanti. Il soggetto non può evitare di mettere in atto rituali, stereotipie, comportamenti rigidi e fissi: appare ritentivo, rigido, con una marcata aggressività verso se stesso e verso gli altri. E' presente un ritiro dell'affettività.

Si distinguono vari tipi di ossessioni e compulsioni:

  • Ossessioni di contaminazione associate a rituali di pulizia: le più frequenti, caratterizzate dalla paura incontrollabile dello sporco, dei germi (incluso il timore di poter contagiare altri), dei prodotti chimici (ad esempio i prodotti per la pulizia della casa) che obbliga a logoranti rituali di pulizia della propria persona e alla disinfezione di tutto quello che viene o potrebbe essere toccato.
  • Ossessioni dubitative associate o meno a rituali di controllo: includono il dubbio infondato di aver commesso errori nelle piccole incombenze della vita.
  • Superstizione eccessiva : pensiero superstizioso portato all'eccesso. Chi ne soffre ritiene che il fatto di fare o non fare determinate cose, di pronunciare o non pronunciare alcune parole, di vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, gatti neri), certi numeri o certi colori, di contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, di ripetere o non ripetere particolari azioni un certo numero di volte, sia determinante per l'esito degli eventi. Tale effetto può essere scongiurato soltanto ripetendo l'atto (es., pensando a cose positive) o facendo qualche altro rituale.
  • Ossessioni pure date dal dubbio di poter commettere azioni immorali, eticamente sbagliate o ingiuste, sacrileghe con conseguenti rituali di purificazione (ad esempio passare l'intera giornata a pregare): pensieri o immagini in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, pericolosi o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali, tradire il partner, bestemmiare, offendere persone care, ecc.). Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi.
  • Il dubbio di poter compiere azioni aggressive (ferire, uccidere, mutilare, violentare, investire) associato all'evitamento di armi e di oggetti potenzialmente pericolosi come i coltelli di cucina oppure a complessi rituali protettivi o di controllo (scendere ripetutamente dalla macchina per controllare di non aver investito nessuno).
  • Ossessioni di esattezza e simmetria associate a rituali numerici e di ordine caratterizzate dalla necessità di ordinare, allineare, contare oggetti, di ripetere parole, per ridurre l'ansia. Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti nell'armadio, piatti, pentole, tazzine, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, ecc.). Quando ciò non avviene queste persone passano ore del loro tempo a riordinare ed allineare questi oggetti, fino a sentirsi completamente tranquilli e soddisfatti.
  • Ossessioni di accumulo: necessità di raccogliere e conservare cose inutili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti) ed è incapace di buttare via qualcosa perché potrebbe sempre essere utile.
  • Compulsioni mentali: la natura delle ossessioni può essere una qualunque delle precedenti. Coloro che ne soffrono, pur non presentando alcuna compulsione materiale, come nel caso delle ossessioni pure, effettuano precisi cerimoniali mentali (contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi o numeri fortunati) per scongiurare la possibilità che si avveri il contenuto del pensiero ossessivo e ridurre di conseguenza l'ansia. Una forma particolare di ossessione è quella che riguarda la preoccupazione eccessiva e irrazionale di avere una parte del proprio corpo difettosa o deforme.
  • Il disturbo ossessivo-compulsivo determina nei pazienti e nei loro familiari una grande sofferenza, che a volte si trasforma in un disturbo che spesso ostacola il normale svolgimento di un'attività lavorativa . Nei casi più gravi, le persone possono passare talmente tante ore al giorno a fare rituali che non riescono più a svolgere alcuna attività. Questo disturbo, inoltre, si riflette negativamente anche sulla qualità e la durata delle relazioni di amicizia ed affettive; il 50 % dei pazienti, infatti, non riesce a stabilizzare o a mantenere un rapporto con un partner. Tale disturbo ha, infine, una naturale tendenza alla cronicizzazione con una prognosi negativa su tutto l'arco della vita del soggetto. La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento psicologico d'elezione nel disturbo ossessivo-compulsivo (come da linee-guida stilate dall'APA), si basa su tecniche e protocolli mirati alla riduzione della quantità e della frequenza della sintomatologia e lavora sulle tematiche che hanno reso il soggetto vulnerabile ai meccanismi cognitivi, causando lo sviluppo e il mantenimento del disturbo. Una della tecniche che risulta particolarmente efficace nel trattamento del DOC, è l'esposizione (per immagini e in vivo), combinata alla prevenzione della risposta (E/RP). La "prevenzione della risposta", si riferisce alla possibilità di operare una decisione scegliendo di non emettere un comportamento compulsivo quando si entra in contatto con le cose che rendono una persona affetta da DOC ansiosa. Comporta l'esposizione ripetuta alla fonte dell' ossessione. La psicoterapia cognitiva mira inoltre alla cura del disturbo ossessivo compulsivo attraverso la modificazione di alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali; in particolare, agisce sull'eccessivo senso di responsabilità, sulla smisurata importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e sulla sovrastima della pericolosità dell'ansia, che costituiscono le principali distorsioni cognitive dei pazienti con DOC.

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